Immobili: Ricchezza reale?
Chi è proprietario di casa (o più case) è sempre stato ritenuto un benestante, ma siamo sicuri che questa ricchezza sia davvero reale e produca del vero valore per chi la detiene?
Negli ultimi 8 anni, secondo l’ISTAT, il valore delle case è calato mediamente di oltre il 15%, e se guardiamo il dato relativo alle vecchie abitazioni, questo è ancor più negativo, con valori scesi del 22,1%. Se prendiamo il rapporto annuale dei dati statistici notarili il valore medio delle compravendite è passato da 148mila (2016) a 126mila euro (2017). Altro dato: negli ultimi cinque anni il mercato delle aste immobiliari ha visto salire l’offerta (+23%) e le ricerche di immobili sono raddoppiate, ma le compravendite effettive sono rimaste al palo.
Cosa significa tutto ciò in parole povere?
- la crisi del mattone dopo 10 anni non è finita. O meglio: è questo il nuovo livello del mercato immobiliare italiano.
- chi ha un immobile cerca di disfarsene – per volontà, o per necessità –per ottenere liquidità immediata;
- se si possiede un immobile non venduto alla fine si accetta una cifra più bassa per monetizzare.
Traduzione: abbiamo sempre più case sul mercato, sempre più vecchie che in definitiva valgono sempre meno. Non mancano immobili, mancano immobili appetibili.
Cosa fanno allora i proprietari per difendersi?
O “svendono”, come in parte dicono già i dati appena riportati, oppure si orientano verso il mercato degli affitti, che a guardare i dati sta riscontrando un interesse sempre maggiore.
Il vero problema, in tutto ciò, nasce perché guardando i dati di Banca d’Italia, con la sua consueta indagine sui redditi delle famiglie italiane (aggiornato al 2016) rilasciata all’inizio di quest’anno, ci si accorge che a comporre il reddito delle famiglie italiane contribuiscono le abitazioni che sono per il 70% di proprietà: le attività reali (immobili, aziende, oggetti di valore) rappresentano l’87% del patrimonio lordo delle famiglie italiane rilevato nell’indagine. Secondo la valutazione delle famiglie, l’abitazione di residenza, valeva in media poco meno di 1.800 euro al metro quadrato, il 23 % in meno rispetto a quello del 2006.
C’è solo un piccolo problema: questi 1.800 euro/mq sono una valutazione (ecco la parola chiave), non il prezzo finale di vendita, che è in costante inesorabile calo.
E se in un futuro neanche troppo lontano ci fosse un aumento dell’imposizione fiscale sugli immobili?
Quindi: la ricchezza delle famiglie è allocata (per l’87%) in un’asset class che per propria natura è tra le più illiquide sul mercato, su valori ipotetici, non di mercato, mentre tassazione e imposte sono certe e reali.
Siamo ancora sicuri di parlare di un tesoretto?
-Team Calà
Consulente finanziario Allianz Bank
6 anniConcordo pienamente e condivido! Articolo chiaro semplice e diretto. Ma il problema rimane pur sempre a valle; la scarsa alfabetizzazione finanziaria nel nostro paese.